Lipasi e proteasi in un innovativo bioprocesso per la valorizzazione dei panelli di scarto dell’industria olearia. Terzo appuntamento con il nuovo progetto DSCM di comunicazione della scienza nato dalla collaborazione con Microbiologia Italia. L’articolo divulgativo del mese di marzo è stato realizzato dalla Dott.ssa Elisabetta Parodi e curato dal Dott. Nicola Di Fidio. “La biocatalisi, ossia la catalisi di reazioni chimiche da parte di cellule o enzimi, è oggi una tecnica consolidata per la sintesi organica, sia nella ricerca accademica sia nell’industria.
Tale approccio rappresenta una strategia cruciale in quella che viene definita “chimica sostenibile” o Green Chemistry. Negli ultimi trent’anni vi è stato un significativo aumento dell’impiego di biocatalizzatori industriali per la produzione di molecole ad alto valore aggiunto. Infatti, un processo industriale condotto mediante biocatalisi presenta spesso il vantaggio di essere ecocompatibile e privo di costosi smaltimenti di solventi o prodotti indesiderati. Ma il vantaggio più grande è la straordinaria chemo-, regio- ed enantioselettività. Nell’industria olearia la spremitura dei semi oleosi per la produzione di oli vegetali genera uno scarto chiamato panello. Quest’ultimo risulta ancora ricco di sostanze biologicamente attive come proteine (30-35% in peso) ed acidi grassi polinsaturi (15-18% in peso). Per molto tempo tale biomassa di scarto è stata considerata un sottoprodotto da smaltire. Al contrario, i moderni processi di bioraffineria, in accordo con il nuovo modello di economia circolare, hanno riconsiderato questa matrice come un’importante fonte rinnovabile di proteine e trigliceridi. Secondo la Dott.ssa Parodi: “La sfida scientifica sta nel trovare il giusto enzima e le giuste condizioni di reazione per effettuare le trasformazioni desiderate. Le variabili di processo sono molte: temperatura, concentrazione di substrato, complessità del materiale di partenza, quantità di enzima, pH, agitazione. Le prospettive future di questo progetto di ricerca sicuramente riguarderanno lo studio più estensivo dei processi enzimatici di interesse e l’ottimizzazione degli stessi. Inoltre, lo studio delle reazioni di rottura della catena degli acidi grassi polinsaturi si rivelerà una sfida, in quanto gli enzimi necessari per effettuare la rottura selettiva dei doppi legami sono particolarmente delicati”.
Articolo completo al seguente link: www.microbiologiaitalia.it/batteriologia/lipasi-e-proteasi